La legge quadro sull'inquinamento acustico vigente in Italia è la Legge n. 447 del 26 ottobre 1995.
Essa disciplina tutta la materia affrontando la totalità degli aspetti di principale interesse. Tuttavia demanda al
DPCM del 14 novembre 1997 la stesura dei limiti che devono essere rispettati a seconda della classe acustica di appartenenza di una determinata zona.
Tali limiti regolamentano la valutazione di impatto acustico che l'attività in esame deve presentare in sede
di richiesta di nulla osta di impatto acustico. Per quanto concerne, invece, l'esposizione al rumore nei luoghi di lavoro, i limiti vigenti sono contenuti
all'interno del Testo Unico per la Salute e la Sicurezza nei luoghi di lavoro D. Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008. Esclusivamente nel territorio del Comune di
Roma, è regolamentata anche l'emissione sonora prodotta dalle attività ai fini del rilascio dei 40 punti relativi alla
insonorizzazione dei locali pubblici di somministrazione di alimenti e bevande; la norma vigente è la Deliberazione n.35 del 2010 del Consiglio Comunale di Roma.
In essa sono contenuti, in corrispondenza del Criterio di Qualità n. 7, i limiti da rispettare.
Ultimo ma non meno importante settore normativo disciplinante l'acustica è quello riguardante l'edilizia: la norma che regolamenta i requisiti acustici passivi degli edifici
è il DPCM del 5 dicembre 1997. Essa prescrive i valori da rispettare per cinque diverse tipologie di trasmissione sonora.
Vi è poi, a parte, il limite della normale tollerabilità vigente nei rapporti tra vicini o tra
privati e pubblici esercizi. Tale limite, non presente in alcun documento normativo, ma derivante da una ormai consolidata esperienza giurisprudenziale,
regolamenta le immissioni di rumore all'interno della proprietà privata sulla base dell'art. 844 del Codice Civile. La normale tollerabilità si valuta come
differenza tra il livello equivalente del rumore immesso ed il rumore di fondo dell'abitazione in assenza di immissione. I testi normativi sopra citati possono
essere scaricati in fondo a questa pagina. Tuttavia, per maggiore chiarezza e comodità, tutti i limiti acustici vengono riportati nello specchietto soprastante
che racchiude il quadro generale della disciplina.
Acustica ambientale
Limiti di emissione
Classe acustica
Diurno (06:00 - 22:00)
Notturno (22:00 - 06:00)
Classe I
45
35
Classe II
50
40
Classe III
55
45
Classe IV
60
50
Classe V
65
55
Classe VI
65
65
Limiti di immissione
Classe acustica
Diurno (06:00 - 22:00)
Notturno (22:00 - 06:00)
Classe I
50
40
Classe II
55
45
Classe III
60
50
Classe IV
65
55
Classe V
70
60
Classe VI
70
70
Limiti differenziali
Classe acustica
Diurno (06:00 - 22:00)
Notturno (22:00 - 06:00)
Classe I
5
3
Classe II
5
3
Classe III
5
3
Classe IV
5
3
Classe V
5
3
Classe VI
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Insonorizzazione dei locali (solo a Roma)
Limiti di emissione
Classe acustica
Diurno (06:00 - 22:00)
Notturno (22:00 - 06:00)
Classe I
40,5
31,5
Classe II
45
36
Classe III
49,5
40,5
Classe IV
54
45
Classe V
59,5
49,5
Classe VI
59,5
59,5
Esposizione al rumore nei luoghi di lavoro
Esposizione giornaliera
LAEX,8H (in dB)
Obbligo del datore
maggiore di 87
Inaccettabile. Obbligo di ridurre il livello di esposizione
tra 85 e 87
Obbligo di controllare che siano indossati i dispositivi di protezione individuale dell'udito
tra 80 e 85
Obbligo di mettere a disposizione i dispositivi di protezione individuale dell'udito
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